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Corriere Viaggi - DOVE - 10 maggio 2013


Yasin la guida che ci accompagna nel tour del Rajasthan, ci avvisa in un italiano cantilenante: «Ma siete sicuri di volerci andare? Guardate che non bisogna avere paura, perché una volta entrati nel tempio lo spettacolo sarà per cuori forti». E paura l’abbiamo avuta, perché tre di noi su sette restano fuori, sapendo che cosa li aspetterà. Benvenuti a Karni Mata, il tempio dei topi di Deshnok. Un luogo unico al mondo dove a essere venerati sono ratti. Migliaia e migliaia di topi scuri adorati e nutriti dai fedeli come divinità.

LATTE E POLPETTE DOLCI. Obbligatorio per i coraggiosi occidentali che accettano di entrare, mettersi le calze e non girare a piedi nudi come fanno noncuranti i devoti indiani. All’interno i topi scorrazzano tra le mura del tempio e corrono veloci in mezzo alle gambe. Nella sacra cripta, in cui ci è vietato l’accesso, si arrampicano su spalle e braccia dei fedeli. Che in cambio offrono loro gustose polpette dolci, le stesse vendute a poche decine di rupie sui carretti fuori dal tempio. Ma i topi sono anche golosi di latte. Viene versato in larghi recipienti e loro si mettono ordinati sui bordi e succhiano con avidità. Una volta finito lasciano il posto ad altri.

LA LEGGENDA DEL FIGLIO DEL CANTASTORIE. Nell’India dei 33 milioni di divinità, ogni luogo di culto o tempietto votivo, nasconde un racconto e un rito. Qui la leggenda narra che un giorno Karni Mata chiese Yama il Dio della morte, di riportare in vita un bambino, figlio di un cantastorie. Il Dio rispose che non poteva farlo, perchè il bambino si era già reincarnato. Allora Karni Mata si infuriò e proclamò che da quel momento ogni cantastorie, dopo la morte, avrebbe abitato temporaneamente in un topo prima di reincarnarsi, privando così il Dio di queste anime.

IL TOPO BIANCO E IL PESO IN ORO. Ma Yasin prima di entrare ci mette in guardia di altri due eventi che potrebbero capitare. Uno nefasto e uno di buon augurio. «Stare bene attenti di non calpestare, ne tantomeno ammazzare per sbaglio, un topo. Per i fedeli è segno di grande sventura e rischiate grosso». Perchè secondo la tradizione, i sacerdoti di Karni Mata potrebbero chiedere al malcapitato di pagare in oro l’equivalente del peso della bestiola. Decisamente favorevole la seconda notizia. Riguarda il vero scopo per cui gli indiani si imbarcano in un viaggio al tempio, che può durare giorni. Si tratta dei rarissimi topi bianchi, albini, che si trovano in mezzo a migliaia di scuri. Ebbene. «Chi ne vede uno, anche per pochi secondi, si propizia le grazie della Dea attirando fortuna su lui e i suoi cari». Incredibile. Noi questa fortuna l’abbiamo avuta. E siamo riusciti a immortalarlo in uno scatto. Da solo vale questo viaggio “nell’incredible India”.

SI DORME NEL PALAZZO DEL MAHARAJA. Karni Mata si trova a una trentina di chilometri da Bikaner, nella parte settentrionale del Rajasthan vicino al deserto che confina col Pakistan. Una città circondata da mura fortificate del XXIV secolo, centro strategico sulle rotte carovaniere. Si alloggia al Laxmi Niwas Palace (www.laxminiwaspalace.com tel.+91/151/2202777, prezzi da 150 euro), il lussuoso palazzo abitato fino a una ventina di anni fa dal Maharaja. Poi trasformato in heritage per turisti. Invece per muoversi necessita auto e guida, il percorso più veloce è Delhi, Jaipur, Bikaner da compiere in due-tre giorni. Il tour operator consigliato è Ruby Holiday, provvede a transfer, alloggio e guide (www.rubyholiday.com tel. +91/124/4050000).

Articolo e Fotogallery di Corriere Viaggi

twitter @utorelli






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